Voglio raccontarvi le esperienze che ho vissuto in un appartamento infestato dai fantasmi. Premetto che mi sembra quasi scontato che mia madre, nata in Irlanda, sia morta nel giorno di Halloween. Era una grande narratrice di storie di fantasmi, da bambini ci teneva incantati mentre raccontava le storie di spettri, con scale scricchiolanti, maniglie cigolanti e armadi bui e spaventosi.
Queste storie sono vere, e alcune le ho vissute in prima persona. Da grande insistevo con mia madre per farle ammettere che stava semplicemente spaventando noi bambini, ma lei negò sempre, insistendo che ogni parola che ci raccontava era “la verità del Vangelo”.
Mio nonno era un vedovo con cinque figli, svolgeva lavori umili e a malapena era in grado di tenere insieme casa e famiglia. Trovò un piccolo appartamento all’ultimo piano di un palazzo senza ascensore, nel quartiere in cui abito tutt’ora. Era un alloggio molto piccolo con una sola camera da letto, dove l’intera famiglia dormiva nello stesso letto. Era un quartiere angusto, ma gli alloggi angusti erano comuni durante quegli anni del dopoguerra.
Mia madre, come me, ha avuto sempre un sonno leggero, raccontava sempre che veniva svegliata nel sonno dai rumori di scricchiolii provenienti dalle scale. Una notte si sedette nel letto e contò i corpi distesi – tutti presenti. Poi il rumore nei gradini si fermò e la maniglia della porta iniziò a ruotare di tre quarti di giro, ma mai completamente e mai la porta si apriva. Poi si sentì il rumore dei passi che si allontanavano scricchiolando, allontanandosi giù per le scale. Non accadeva ogni notte, ma abbastanza spesso.
Una notte svegliò anche il fratello maggiore, che le disse di aver sentito anche lui i rumori, ma per la paura fingeva di dormire, aspettando che i passi si fossero allontanati.
Un giorno, quando avevo circa cinque anni, giocavo spensierato a nascondino con altri bambini in quell’ appartamento infestato dai fantasmi, quando improvvisamente un mio cuginetto scappò fuori da un armadio urlando a squarciagola.
Una mano gli aveva sfiorato il viso, disse, e una voce inquietante lo aveva invitato a non entrare più in quel nascondiglio. Subito si rese conto che dentro l’armadio non c’era nessuno – solo lui e alcuni vestiti.
La verità si seppe poco tempo dopo, quando mio nonno ebbe una breve discussione con il postino. Fu lui a dirgli: “Non ti hanno detto che una donna è stata brutalmente assassinata in quell’appartamento qualche anno fa? Prima di voi nessun inquilino ha resistito in quella casa più di qualche settimana.”
Alcuni anni dopo, durante un incontro di famiglia, notai i miei zii seduti da soli a un tavolo. Mi sedetti con loro, e dopo una breve chiacchierata su questo e quello, gli parlai dei racconti sugli spettri di mia madre, gli chiesi anche delle informazioni su quell’appartamento infestato dai fantasmi. Mi aspettavo, naturalmente, di suscitare qualche sorriso e magari degli sfottò. Invece, il loro sguardo era gelido. “Te l’ha detto?” Disse uno zio. “Abbiamo tutti giurato che non avremmo più parlato di quel posto”.