Superstizione o no, quando c’è di mezzo il numero 13 alla fine ci tocca tremare! Come è successo a un nostro lettore che ha dormito nella camera 213 di un albergo come tanti altri … “Ricordo ancora quella strana notte in cui ho dormito nella camera 213 di un hotel di Torino, probabilmente infestato dai fantasmi. Ero in viaggio per lavoro e per fortuna trascorsi lì soltanto una notte.
Ma prima vi parlo un po’ di me. Ho 26 anni e lavoro come ingegnere nella progettazione industriale. Sono abbastanza giovane per il mio lavoro e la mia azienda mi invia sempre in diverse parti del paese per controllare l’avanzamento dei nostri numerosi progetti. Quella settimana particolare (nel febbraio del 2017) mi fu assegnato un progetto a Torino. Ad accompagnarmi c’erano due colleghi, uno dei quali è anche un ingegnere, e l’altro è il nostro capo.
Tornando alla storia dei fantasmi, ricordo che in quel periodo è stato difficile per noi prenotare la camera d’albergo. Fortunatamente, un conoscente ci informò che c’erano delle camere disponibili nell’hotel dove alloggiava lui. Senza pensarci sopra abbiamo colto l’opportunità e ci siamo diretti in quell’albergo. Dato che eravamo in tre persone, ho chiesto di avere una stanza singola e mi assegnarono la camera 213.
Era stata una lunga e faticosa giornata di lavoro, quindi l’unico piano che avevo per quella notte era di andare subito a dormire, ma i miei colleghi hanno insistito per uscire tutti insieme a prendere qualcosa da bere prima di sistemarci. Ci siamo recati in un piccolo bar che stava sulla strada e chiacchiera dopo chiacchiera era già passata la mezzanotte quando siamo tornati in albergo.
Quella giornata era stata davvero stancante, ho aperto la porta della camera 213, sono andato in bagno a lavarmi i denti, ho chiuso la porta del bagno e mi sono buttato sul letto senza togliermi i vestiti. Avevo lasciato accesa solo la luce sul comodino, come faccio di solito ogni volta che dormo fuori.
Erano circa le 2 del mattino quando fui improvvisamente svegliato dal rumore dell’acqua che scorreva. Mi alzai e mi chiesi se per caso avevo lasciato il rubinetto aperto dopo essermi lavato i denti. Perplesso e un po’ assonnato entrai velocemente in bagno per chiudere il rubinetto. Tornai a letto e mi convinsi che avevo davvero dimenticato di chiuderlo dopo essermi lavato i denti, ma prima ancora di chiudere gli occhi, il rubinetto era di nuovo aperto. Questa volta ero proprio sicuro di averlo chiuso prima.
Il mio primo pensiero fu che c’era qualcuno o qualcosa che aveva aperto il rubinetto in bagno, ancora peggio si trattava di fantasmi. Avevo la pelle d’oca in tutto il corpo. Per la seconda volta, chiusi il rubinetto del lavandino e lasciai tutte le luci accese. Ero così spaventato da non riuscire più ad addormentarmi. Ho anche pensato di bussare alla stanza dei colleghi ma non volevo disturbarli. Dissi una piccola preghiera, chiusi gli occhi e provai a dormire di nuovo.
La mattina seguente lasciai la camera con il numero 13 e incontrai i miei due colleghi mentre facevano colazione. Mi chiesero se avessi dormito bene così gli raccontai cosa era successo quella notte. A quel punto mi aspettavo incredulità o umorismo da parte loro, ma tutto ciò che dissero fu “dovevi tenere accese tutte le luci della stanza”.
Sono rimasto scioccato dal fatto che anche loro avevano vissuto la stessa cosa …
Tornando a casa mi sono ripromesso di non alloggiare mai più in quell’albergo e di non passare mai più una notte in una camera con il numero 13″.