Castel Tures nasconde gelosamente terrificanti storie di fantasmi

Castel Tures e le sue storie da brivido

Castel Tures nasconde gelosamente terrificanti storie di fantasmi. Un meraviglioso palcoscenico da brivido che ha ispirato narratori e produttori cinematografici per tenebrose avventure. L’imponente castel Tures (Burg Taufers) si trova presso Campo Tures e si erge su un promontorio che si affaccia sulla Valle Aurina, in Alto Adige.

Le sue origini risalgono al XIII secolo, quando fu commissionato dai Signori di Taufers per controllare l’unico punto da cui era possibile un attacco nemico e al contempo esigere un pagamento per il passaggio nelle loro terre. In seguito il maniero venne trasformato in abitazione residenziale, nel XV-XVI secolo.

Nel secondo dopoguerra, dopo secoli di abbandono, è l’abate benedettino Hieronymus Gassner, di origini austriache, a prendersene cura e dal 1977 Castel Tures è di proprietà del ‘Südtiroler Burgeninstitut‘ (Istituto Sudtirolese per il mantenimento dei castelli).

L’edificio comprende ben 64 stanze, di cui 24 rivestite in legno pregiato e completamente arredate, che risalgono in parte al XVI secolo. Nella cappella del castello si possono ammirare gli affreschi della scuola di Michael Pacher. Affascinante è la sala d’armi e delle armature, la biblioteca, la stanza dei Principi, la sala delle udienze e le carceri.

Durante le visite è facile sentire impercettibili rumori provenire dalle mura, quelle fredde pietre e i legni trasudano scricchiolii e voci di vite passate, storie drammatiche e misteriose vissute nel maniero.

La più antica leggenda narra le sorti della povera Margarethe von Taufers, il cui fantasma vaga ogni notte disperato, alla ricerca del suo amato. Il luogo preciso dove avvistare il suo spettro è la stanza degli spiriti, dove Margherita morì segregata.

Nel XV secolo la giovane, ultima erede della famiglia Taufers, visse tra le mura di Castel Tures un amore contrastato e turbolento con il capo delle guardie.

Mentre il padre si trovava in crociata, la ragazza decise di propria iniziativa di sposare l’amato, sebbene il vescovo principe di Bressanone, suo zio e tutore, osteggiava la decisione. Il giorno delle nozze lo sposo venne colpito da una freccia avvelenata e morì tra le braccia di Margherita, che, distrutta dal dolore dell’immane tragedia si rifugiò nella sua stanza.
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I giorni passavano e il suo sguardo si perdeva nei boschi, nella vana speranza di rivedere il proprio amato.
Margarethe von Taufers pianse ininterrottamente per sette anni e poi, quando scoccò il settimo anniversario della morte del suo amato, si gettò dalla finestra.

Ancora oggi è possibile sentire il fantasma della ragazza gemere e piangere.

Vedere il suo spirito vagare in tutte le camere da cui si può ammirare la valle, aggirandosi irrequieto nei pressi del luogo dell’orribile fine.


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