Il castello di Issogne è situato nell’abitato omonimo sul versante destro della Dora, nelle vicinanze di Verres, dove si trova un altro celebre castello. Secondo diverse testimonianze tra le stanze della fortezza appare il fantasma di Bianca Maria, giovane Contessa dai “bollenti spiriti”.
In origine il castello di Issogne appartenne al vescovo di Aosta; in seguito passò alla famiglia dei Challant. L’esterno dell’edificio ha l’aspetto di una residenza rinascimentale, con torri angolari. Fu restaurato nel 1400 da Ibleto di Challant ma solo un successivo restauro, (nel 1494) al tempo di Giorgio di Challant (Priore di S. Orso), consentì alla struttura di divenire dimora per sua cugina Margherita de la Chambre e suo figlio Filiberto e assumere l’aspetto che possiamo ammirare ancora oggi.
Un castello severo e quasi anonimo all’esterno, è possibile ammirare all’interno la magnificenza delle sue stanze e saloni. La pianta dell’edificio, di forma quadrangolare, è chiusa su tre lati; il quarto è formato dal giardino delimitato verso l’esterno da un semplice muro di cinta. All’interno vi è il cortile nel quale si trova la celebre fontana ottagonale con l’albero del melograno in ferro battuto.
Giorgio di Challant trasformò la fortezza originale nell’attuale sontuosa dimora arricchendola con splendidi affreschi, opera dei migliori artisti dell’epoca.
Dalla famiglia Challant il castello passò ai Madruzzo e ritornò ai Challant dopo un processo per la successione durato più di un secolo. Dopo vari passaggi di proprietà, nel 1872 fu acquistato dal pittore Vittorio Avondo il quale, con l’aiuto di altri artisti suoi amici, tra i quali Alfredo d’Andrade artefice del restauro di Fénis, lo riportò all’antico splendore con accorti interventi conservativi e restauri. Ultimati i lavori, che durarono alcuni anni, il castello venne donato allo Stato, che a sua volta lo cedette in proprietà all’Amministrazione Regionale della Valle d’Aosta.
La storia del fantasma di Bianca Maria
Originaria di Casale, Biancamaria di Scapardone era attirata dall’avvenenza e dalle ricchezze del conte Renato di Challant, tanto da riuscire a sposarlo. Arrivata a Issogne prese possesso del castello, ma, ritrovandosi spesso sola per gli innumerevoli impegni diplomatici del marito, per sconfiggere la noia spesso si recava presso la vivace corte di Milano, che aveva frequentato fino a poco tempo prima.
Corteggiata da molti spasimanti, un giorno decise di armare la mano di un giovane innamorato contro un suo nobile amante, da poco abbandonato. Scoperta, fu condannata a morte come mandante dell’omicidio e decapitata nel castello di Milano il 20 ottobre 1526.
Ancora oggi diversi testimoni, tra turisti e abitanti della zona entrati nel castello, raccontando di aver visto il fantasma della contessa Bianca Maria aggirarsi, avvolto in un mantello bianco. Alcune tra queste testimonianze la riporterebbero addirittura con la sua testa decapitata tra le mani.