Il Castello Macchia d’Isernia è un bel castello medievale, costruito in pietra chiara con elementi rinascimentali su uno sperone verdeggiante, in località Macchia d’Isernia, Molise.
L’edificio, che ospita i fantasmi cortesi, in passato era una fortezza del periodo normanno, sorta per difendere il territorio, sorge proprio nel cuore dell’antico borgo medievale, ha un loggiato che si affaccia sulla piazza principale del piccolo centro.
Il Castello Macchia d’Isernia fu edificato nel 1100 circa da Clementina, figlia di Ruggero II Normanno, re di Sicilia, quando il feudo apparteneva alla contea di Ugone del Molise.
Il presidio passò nelle mani degli Angiò, degli Afflitto e dei baroni Rotondi. Nel 1480 fu restaurato in stile rinascimentale come residenza patrizia, acquistato da Giovanni Donato della Marra, che fu conte di Macchia.
Nel 1748 il castello fui venduto a Maria Grazia Rotondi, poi ceduto a Nicola d’Alena. Celeste d’Alena fu baronessa di Macchia, sposatasi con i Frisari, conti di Bisceglie e patrizi di Castel San Vincenzo.
Il prospetto dell’edificio domina la piazza antistante il borgo, abbellito da una loggia rinascimentale di archetti a tutto sesto. Il resto del castello si sviluppa su tre livelli, di cui il più alto costituisce la mansarda. Nel cortile interno si può ammirare la bella scalinata rinascimentale con il colonnato, che porta i piani nobili.
Nel piano di terra ci sono le cantine, le scuderie e le stanze dei servi. Il piano alto era la dimora dei nobili, con varie stanze, tra cui la cappella privata con reliquie diverse. Nel 1984 il castello fu interessato da un importante restauro che lo ha riportato allo splendore settecentesco.
Nel Castello Macchia d’Isernia ci sono fantasmi cortesi, come lo spettro del Conte Rodolfo di Moulins che si aggira con la sua spada e seguito da soldati in armi e corazze antiche.
Tra i fantasmi ricordati dalla tradizione ci sono gli spettri di inservienti del castello, vittime di morte violenta e accidentale, oltre ai fantasmi di sventurati amanti …