Fantasmi di soldati morti nella seconda guerra mondiale

Fantasmi di soldati morti nella seconda guerra mondiale - Foto
Un ex ufficiale dell’esercito, ormai in pensione, si è ritrovato tra le mani delle fotografie di quelli che si possono definire i fantasmi di soldati della marcia della morte.

Il protagonista di questa incredibile storia di fantasmi è il maggiore dei Marines John Tulloch. L’ufficiale era in vacanza nella zona in cui è maturata una delle peggiori atrocità della Seconda Guerra Mondiale, che è stata definita “la marcia della morte” e che si trova a Sandakan in Malesia.

( Sandakan è una città costiera della Malaysia insulare, situata nella parte nord-orientale del Borneo Malese, ed è la seconda per importanza e per popolazione dello stato del Sabah. Al nome di questa città si ispirò il romanziere veronese Emilio Salgari per scegliere il nome del protagonista di tanti suoi romanzi di avventura: Sandokan. )


Tulloch si sarebbe mai sognato che la sua passione per la fotografia avrebbe cambiato radicalmente l’opinione che aveva sul paranormale e sugli spettri in particolare, fino a quando la sua macchina fotografica digitale ha impressionato la sagoma dei 2400 soldati, prigionieri di guerra australiani e britannici, che sono stati costretti dai nemici giapponesi a una funesta marcia a piedi su per il pendio del monte Kinabalu a Ranau.

Era il 2010, quando il maggiore Tulloch a bordo del suo veicolo 4×4, percorrendo un lungo sentiero fangoso, ha scattato alcune foto nell’isola del sud-est asiatico, come ricordo della sua vacanza. Era ignaro però della sorpresa che lo attendeva, infatti è rimasto senza parole, anzi scioccato, nel vedere quei fantasmi di soldati impressi nelle fotografie, delle truci figure scheletriche che marciavano senza pace lungo il sentiero.

E quel che ha reso più sorprendente e insolito il fatto è la disposizione delle figure spettrali che era esattamente in linea con il percorso che i prigionieri avevano fatto arrancando verso la morte, durante la Grande Guerra, circa settant’anni fa.


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