Numerosi castelli sono sempre stati al centro dell’attenzione, ciascuno con le sue leggende e i suoi fantasmi, come il castello di Moretta. E in questo caso, come in molti altri, c’è il racconto di un testimone oculare che ha assistito all’apparizione del fantasma di un cavaliere.
Il comune di Moretta è situato nella fertile pianura, a circa 45 chilometri da Cuneo. Fondato nell’XI secolo il suo sviluppo fu legato alla presenza dei monaci benedettini, che vi costruirono un monastero, di cui oggi non vi sono quasi più tracce.
Il castello di Moretta è un maestoso edificio medioevale che sorge nella piazza centrale del paese, delimitato da un antico fossato, risalente al XIV secolo.
Nell’agosto del 1362, il Principe Giacomo d’Acaia, in cambio di un corrispettivo ammontante a 21.000 fiorini d’oro, assegnò il feudo e il castello ad Agassino Solaro, a suo figlio Giovanni ed ai nipoti Bonifacio e Stefano, detto il Borgognone.
(Come risulta nell’Archivio di Stato: I Solaro, conti di Moretta, discendono dai Solaro d’Asti, antica famiglia guelfa. Il capostipite della famiglia fu Agaffino I, che nel 1362 acquista insieme ai nipoti la signoria di Moretta. Con Faraone III la famiglia ottiene il titolo comitale. Numerosi sono i membri della famiglia che intraprendono la carriera militare e ricoprono importanti incarichi di corte. L’ultimo discendente, Emanuele Solaro, muore senza discendenti nel 1878).
Il castello divenne quindi la dimora della famiglia Solaro e nei secoli ha subito notevoli rimaneggiamenti, i più evidenti nel ‘700 quando i merli delle mura furono inglobati nelle pareti e coperti da tetti in tegole. Nell’ 800 fu sede di prigioni e di un laboratorio per l’allevamento dei “bigat”, i bachi da seta.
Tra i numerosi avvistamenti segnalati nel castello di Moretta c’è quella di un misterioso e inquietante cavaliere. Il suo spettro apparterrebbe ad una spia, murata viva all’interno di una stanza del maniero. Alcuni lo hanno identificato come lo spettro di un amico di Fernando Alvarez de Toledo, duca d’Alba, che era nemico della famiglia Solaro e voleva tenere sotto controllo i suoi rivali. Di certo c’è che i Solaro usavano spesso la pratica di murare vivi i traditori e le spie.
Il fantasma del cavaliere appare alto, con i capelli lunghi e leggermente ondulati, ha gli occhi scuri, porta i baffetti e un pizzo alla moschettiera, indossa una casacca di pelle con ampio colletto, pantaloni a sbuffo infilati negli stivali, in classico stile medievale.
Chi l’ha visto, descrivendolo nei minimi dettagli è stato un professore di Torino in visita al castello. Erano le ore 15 del 10 luglio 1978. Il professore si era recato a Moretta per studiare l’architettura del luogo. Mentre era nel giardino del castello vide il fantasma passeggiare tranquillamente davanti alle mura. L’inquietante figura era ben definita e sembrava reale, dava l’impressione di essere un gentiluomo cinquecentesco.
Lo spettro fissò per alcuni istanti il professore e poi sparì attraversando il muro, davanti agli occhi increduli del testimone. Per lui non ci furono dubbi, quello che aveva visto era proprio un fantasma.