I fantasmi di Palazzo Grassi sul canal Grande di Venezia

I fantasmi di Palazzo Grassi sul canal Grande di Venezia
La storia dei fantasmi di Palazzo Grassi a San Samuele è affascinante e allo stesso tempo misteriosa. Il nobile edificio è l’ultimo grande palazzo costruito sul Canal Grande prima della caduta della Repubblica di Venezia.

I lavori di costruzione di Palazzo Grassi furono iniziati nel 1748 e nel corso dei suoi due secoli e mezzo di vita è passato di mano diverse volte. Residenza della famiglia Grassi dal 1772 alla metà del 1800, il palazzo passò alla Società Veneta Commerciale, poi al tenore lirico Antonio Poggi e successivamente al pittore ungherese Józsej Agost Schöfft.

Nel 1857 fu acquistato dal finanziere greco Simeone De Sina, nel 1908 dall’industriale svizzero Giovanni Stucky e poi nel 1943 dal finanziere veneziano Vittorio Cini. Nel 1949 il palazzo diventa sede del Centro Internazionale dell’Arte e del Costume fino al 1983, quando passa nelle mani della Fiat. Alla morte di Gianni Agnelli il nuovo proprietario diventa François Pinault, noto collezionista d’arte.

Oggi sede della Fondazione Pinault, il prestigioso edificio oltre ad ospitare grandi mostre pare sia abitato dal fantasma di una giovane fanciulla, morta misteriosamente (si sarebbe lanciata o sarebbe stata gettata), dalla balaustra di uno dei balconi della corte interna del palazzo dopo aver subito una violenza.

Un fatto tragico che getta una luce buia sugli affascinanti cortei acquei di imbarcazioni e gondole che attraversavano il Canal Grande ai tempi della Serenissima. Dietro le facciate eleganti dei magnifici palazzi affacciati su uno dei luoghi più belli del mondo si celano storie di intrighi, passioni, fatti misteriosi ed inquietanti.

Numerose sono le storie dei fantasmi di Venezia, ricordiamo la villa maledetta di Ca’ Dario e il fantasma della Biennale. Parliamo di una città ricca di storia, frequentata nei secoli dai personaggi più disparati: poeti, letterati, Signori e ricchi mercanti, e molti di loro, vittime di intrighi e fatti di sangue, non se ne sono mai andati realmente. Infatti i loro spiriti starebbero ancora vagando tra le mura delle dimore in cui hanno vissuto.

E a Palazzo Grassi c’è il fantasma di una giovane donna, morta suicida, che spaventa il personale del museo sussurrandogli all’orecchio il loro nome. Si tratta comunque di uno spirito gentile, parla con voce lieve ed appena percettibile.

Palazzo Grassi
Tra le numerose testimonianze c’è anche quella di un ex dipendente, una guardia notturna, che durante il consueto giro di controllo una notte si sentì urlare all’improvviso “Fermati!”. Sorpreso nella semioscurità puntò la sua torcia elettrica verso il centro di uno stanzone buio accorgendosi che la voce del fantasma della giovane fanciulla l’aveva salvato da morte certa. Sul pavimento davanti ai suoi piedi c’era una voragine, aperta dagli operai per i lavori di ristrutturazione, dove sarebbe precipitato tragicamente.


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