Secondo la tradizione locale nella Fortezza di Castrocaro aleggia il fantasma di Margherita dei Conti. Una storia d’amore e di morte legata alla torre del castello che ancora vive di racconto in racconto.
L’imponente maniero medievale sorge sulla rupe di Castrocaro, nel punto in cui la valle del Montone si allarga gradualmente per aprirsi nella pianura forlivese.
Le prime notizie dell’insediamento fortificato di Castrocaro (Castro Aukario) risalgono al 961, quando la rocca ospitò il re sassone Ottone.
La Fortezza di Castrocaro è formata da tre distinti corpi: il Girone, la Rocca e le Cannoniere (Arsenali Medicei). Il primo è la parte più antica, ed è caratterizzato dalla presenza del Maschio, imponente e ardita torre a pianta pentagonale, alta 32 metri, che risale a prima dell’anno Mille.
La Rocca è l’espansione del Girone, risalente al duecento. Comprende le Porte d’ingresso (una con ponte levatoio), il Corpo di Guardia, la Piccola Corte e la Corte Grande, il Palazzo del Castellano e la Torre della Sentinella detta anche delle ‘Prigioni‘ per la presenza delle segrete.
Le Cannoniere, caratterizzate dall’enorme muraglia in cotto, sono composte da tre vasti ambienti: il primo a cielo aperto, gli altri due con volte a botte.
Nel 1253 era in atto in Romagna una sanguinosa lotta tra le famiglie consanguinee dei Conti Calboli di Forlì e dei Conti di Castrocaro. Per porre fine alle gravi inimicizie e ai numerosi delitti che dividevano le due famiglie, papa Innocenzo IV autorizzò il matrimonio tra due giovani cugini appartenenti alle opposte famiglie: Guidone dei Calboli e Margherita dei Conti. I genitori di Margherita non avevano però considerato i sentimenti della ragazza che si oppose con fermezza al matrimonio con il cugino, perché innamorata di un altro giovane.
Il rifiuto di Margherita rimase inascoltato e venne fissata la data delle nozze. La giovane vide così svanire il suo intenso sogno d’amore, distrutta dal profondo dolore raggiunse la torre più alta della Fortezza di Castrocaro, dall’alto della quale, in una notte ventosa e senza luna, si lasciò cadere nel vuoto, ponendo così fine alla sua giovane e infelice vita.
Ancora oggi si racconta che in certe notti, girando per le sale del castello, si sente il pianto di Margherita dei Conti, suicida per amore.