Il Castello di Caccamo si erge possente su una grande rupe che domina la splendida vallata formata dal fiume San Leonardo. Una maestosa fortezza, baluardo di una cittadina medievale che sorge su una collina del monte San Calogero, nei pressi di Termini Imerese (Palermo).
Il castello di Caccamo, costruito inizialmente per scopi difensivi, nei secoli si è trasformato in nobile dimora, è uno tra i più estesi e meglio conservati castelli di Sicilia.
Le prime tracce storiche della fortezza risalgono al 1093, periodo in cui il Castello era costituito da una semplice torre di avvistamento e di una cinta muraria protettiva.
In quegli anni la cittadina di Caccamo era un feudo appartenuto a Goffredo de Sagejo, un normanno giunto in Sicilia al seguito di Ruggero, poi passato alla famiglia Bonello che rese più forte ed inespugnabile il maniero.
La leggenda sui fantasmi del Castello di Caccamo nasce in questo periodo, proprio
quando Matteo Bonello e i suoi compagni lo utilizzarono come rifugio, dopo il fallimento della “congiura dei baroni”.
Nella notte di S. Martino del 1160 il Bonello e un manipolo di uomini tesero un agguato a Maione da Bari, primo ministro di Guglielmo il Malo, l’imboscata causò la morte del Primo Ministro mentre gli altri baroni imprigionavano il Re.
A far fallire la congiura ci pensò il popolo, che, spaventato dalla sommossa, si schierò con il Re, liberandolo e riportandolo al potere e costringendo Matteo Bonello e i suoi seguaci a rifugiarsi nel castello.
La vendetta di Guglielmo I non si fece attendere, infatti il Re inviò un esercito contro i ribelli asserragliati a Caccamo. E non potendo con la forza, perché il castello era inespugnabile, il Re ci riuscì con l’inganno: invitò Bonello a corte, facendogli credere di averlo perdonato, lo fece arrestare e torturare.
Lo sventurato morì di fame e di sete, nei sotterranei del maniero, dopo che gli tagliarono i tendini dei piedi e gli cavarono gli occhi.
E così dopo l’oltraggio al suo corpo, il fantasma di Matteo Bonello aleggia, da secoli, per le stanze del castello con un aspetto spaventoso: ha il volto sfigurato e indossa abiti di cuoio. Chi lo ha avvistato giura che la sua figura ha un aspetto sinistro, carico di odio e di rivalsa.
Sono stati numerosi gli avvistamenti nei corridoi del castello, lo spettro si muoveva con andatura lenta, con lo sguardo torvo e le orbite degli occhi vuote, qualcuno lo ha anche sentito borbottare frasi minacciose, proferendo i nomi di quanti lo tradirono e torturarono.
Matteo Bonello è così carico di odio dentro, che difficilmente riuscirà a trovare la pace eterna. Da secoli, continua a vagare inquieto nel maniero.
Un’altra ‘storia’ curiosa e affascinante, legata al castello di Caccamo, racconta che una bellissima suora vestita di bianco, allo scoccare della mezzanotte di luna piena, si dirige verso la torre del castello tenendo in mano un melograno.
Chiunque riuscirà a mangiarne, senza toccare il frutto con le mani e senza farne cadere un chicco, avrà la fortuna di trovare un ricco tesoro, altrimenti resterà condannato in eterno a vagare come la sfortunata suora …
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