Il complesso monumentale della famosa certosa di San Martino è infestato dai fantasmi. Qui furono centinaia i corpi trucidati e mai seppelliti, le cui anime ancora oggi al calar delle tenebre gridano vendetta.
La certosa di San Martino è uno splendido monumento nazionale che si trova a Napoli, sulla collina del Vomero vicino al Castel Sant’Elmo, famosa anche per le numerose apparizioni di fantasmi.
Fu realizzata dall’architetto e scultore senese Tino di Camaino e alla sua morte l’incarico passò ad Attanasio Primario.
Inaugurata e consacrata nel 1368, sotto il regno della regina Giovanna d’Angiò, la certosa è in assoluto uno dei maggiori complessi monumentali religiosi della città e uno dei più riusciti esempi di architettura e arte barocca del Seicento.
Verso la metà del XVI secolo il complesso fu dedicato a Martino di Tours, molto probabilmente per la presenza di un’antica cappella preesistente a lui dedicata.
Nel 1799 a causa della rivoluzione l’edificio subisce danni importanti e viene occupato dai francesi, i certosini vennero cacciati per giacobinismo, ritornando poi nel 1804 per poi essere nel 1807 nuovamente espulsi.
Nel 1836 vennero di nuovo riammessi, ma gli Ordini religiosi vengono definitivamente soppressi nel 1866 e in quell’anno la certosa di San Martino diviene proprietà dello Stato, destinata a museo nazionale per volere di Giuseppe Fiorelli, numismatico ed archeologo con la carica di Ispettore della Soprintendenza e del Museo di Napoli.
Le sale dell’edificio ospitano presepi bellissimi, come il famoso Cuciniello, vanto dell’arte del presepe partenopeo. Nel museo c’è anche un’importante collezione di maschere indossate da celebri artisti napoletani: Totò, Petito, Eduardo e Peppino De Filippo, Nino Taranto e altri.
Alcuni fantasmi della certosa sono legati proprio a questa collezione, infatti si narra che gli spiriti degli artisti, che in vita avevano indossato queste maschere, la sera si riuniscono in quelle sale, tanto che i custodi, se sono costretti a restare dopo la chiusura, lavorano solo in coppia.
Il resto delle apparizioni e dei fenomeni paranormali sarebbe legato alle anime dannate di numerosi soldati.
La leggenda narra che i molti nemici che tentarono di assalire il complesso di San Martino furono uccisi dalle guardie reali e gettati a marcire nei sotterranei, molti ancora agonizzanti, senza ricevere una doverosa sepoltura.
Gli spiriti che non trovarono la pace eterna ancora oggi, dopo il tramonto, urlano la loro disperazione e si possono udire i lamenti provenire dai sotterranei.
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