Il cimitero abbandonato e l’albero maledetto. Una gita finita male

Il cimitero abbandonato e l'albero maledetto. Una gita finita male

Il cimitero abbandonato aveva attirato la nostra attenzione. Aveva un aspetto abbandonato, volevamo scattare soltanto delle foto, ma un albero maledetto e i fantasmi ci hanno cacciati via.

Alcuni anni fa, assieme al mio ragazzo, abbiamo deciso di andare a caccia di fantasmi dentro il cimitero. Siamo entrambi appassionati di paranormale e pensavo che sarebbe stato divertente, anche se a pensarci bene avevo un po’ di paura.

La meta della nostra escursione esoterica era il cimitero locale, piccolo e quasi abbandonato, un posto lugubre che ci ha sempre lasciati disgustati. Quando siamo arrivati lì eravamo abbastanza sereni e ridacchiando pensavamo di essere stupidi, stavamo per fare quello che avevamo visto tante volte nei film horror.

L’unica apparecchiatura tecnologica che avevamo portato con noi era una macchina fotografica digitale, quindi il mio ragazzo l’ha accesa e ha iniziato a scattare delle foto.

Camminando attraverso il cimitero ho iniziato a sentire freddo, anche se era il mese di luglio, e la temperatura era intorno ai 25 gradi. Cominciavo ad avere paura, rivedevo nella mia mente le inquietanti scene di alcuni film dell’orrore, e il mio ragazzo pensava che fosse divertente.

Fino a quel momento però i fantasmi erano solo nella mia immaginazione. Improvvisamente si è sentito provenire dalle tombe un rumore sibilante. Ci siamo avvicinati per scoprire cosa fosse e siamo giunti davanti a un grande albero. Era estate e non c’erano foglie sui rami, la cosa ci è sembrata molto strana e inquietante.

Ci scherzavamo su, dicendo che l’albero era morto come il resto delle persone che si trovavano lì. A quel punto mi sono sentita spingere da dietro, ho afferrato il braccio del mio ragazzo per non perdere l’equilibrio, io stavo quasi per cadere in avanti a faccia in giù, mentre lui pensava che avevo inciampato. Era intento a scattare foto a quell’albero e quasi non mi credeva.

Poi è stato spinto anche lui, e l’espressione del suo viso era cambiata, lo vedevo preoccupato. Non riuscivamo a distogliere il nostro sguardo dall’albero. Mentre cercavamo di allontanarci ad ogni passo ci siamo sentiti una pressione soffocante sul petto, ci mancava il respiro.

Poi siamo caduti contemporaneamente spinti a terra con violenza da una forza sconosciuta. La fotocamera volò dalle mani del mio ragazzo cadendo vicino al tronco dell’albero, allora l’abbiamo recuperata e siamo scappati di corsa fuori dal cimitero, più in fretta che potevamo.

Tutto questo è accaduto in pieno giorno, e in quel momento dentro il cimitero in giro con noi non c’era nessuno.

Eravamo sicuri che qualcosa fuori dal comune ci aveva aggrediti e spaventati a morte.

Quando siamo tornati a casa abbiamo controllato la macchina fotografica e l’unica immagine che abbiamo trovato era di quell’albero.

Avevamo scattato diverse foto alle lapidi, pensando che fossero interessanti, così come la foto a un corvo morto che abbiamo incontrato per la strada, ma niente, era sparito tutto.

L’albero è ancora sul mio computer, e ogni volta che lo guardo mi ricordo quella volta che mi sono sentita minacciata dai fantasmi.

Inviata da Giulia


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