Tra le meraviglie e i monumenti della Capitale è facile incontrare il fantasma di John Keats, poeta vissuto nei primi del 1800 e considerato uno dei più grandi poeti del Romanticismo inglese.
Nato il 31 ottobre del 1795 a Finsbury, un sobborgo londinese, Keats nel febbraio del 1820 si trasferisce a Roma a causa delle sue precarie condizioni di salute, per beneficiare del sole e del clima caldo che offre l’Italia.
Nel breve periodo che gli resta da vivere, il giovane poeta inglese soggiorna in un appartamento che affaccia sulla scalinata di Trinità dei Monti al numero 26 di Piazza di Spagna. Nei primi mesi le sue condizioni di salute sembravano migliorare, ma alla fine peggiora e muore il 24 febbraio 1821 intorno alle 23.00.
Profondamente innamorato della città Eterna è rimasto anche dopo la sua dipartita e ora il fantasma di John Keats vaga nei luoghi in cui ha vissuto.
La casa abitata dal poeta, al secondo piano del palazzo alla destra di chi guarda la scalinata di Trinità dei Monti a Piazza di Spagna, oggi è diventata un museo, il “Keats-Shelley Memorial House“, il cui nome è un tributo a lui e al poeta britannico Percy Bysshe Shelley.
John Keats è sepolto nel cimitero acattolico di Roma. La sua ultima richiesta, fatta all’amico Joseph Severn, viene rispettata ed è così che sulla sua lapide si legge solo il seguente epitaffio:
« This grave contains all that was mortal, of a YOUNG ENGLISH POET, who on his death bed, in the bitterness of his heart, at the malicious power of his enemies, desired these words to be engraven on his tombstone: Here lies one whose name was writ in water »
Tradotto: « Questa tomba contiene i resti mortali di un GIOVANE POETA INGLESE che, sul letto di morte, nell’amarezza del suo cuore, di fronte al potere maligno dei suoi nemici, volle che fossero incise queste parole sulla sua lapide: Qui giace un uomo il cui nome fu scritto nell’acqua ».
La poesia di questo poeta britannico è caratterizzata da un esuberante amore per la lingua e per l’immaginazione, mitigato dalla malinconia, che solo verso la fine della sua vita fu in grado di produrre le sue poesie più originali … questo epitaffio è la sua ultima opera.
Quindi oltre alla casa museo dove visse John Keats è possibile fare un salto alla sua tomba e magari incontrare il suo spirito.
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