Sono numerose le apparizioni di fantasmi che nei secoli si sono verificate tra i vicoli di Napoli. Una città dalla bellezza solare che, come tante altre, ha un lato più oscuro e misterioso.
Molti hanno sentito parlare del fantasma impiccato di Corso Garibaldi, una tra le tante storie di amori clandestini e sentimenti non corrisposti, di amanti uccisi per onore o soltanto per cieca gelosia, di morti ammazzati nelle rivolte popolari o per vendetta. E questi spiriti inquieti sono definiti anime vaganti, che dopo il tramonto aleggiano in ogni vicolo della città.
Immaginate, una testa mozzata che rotola giù per le scale, le urla dei rivoltosi che rimbombano nelle stanze semivuote del palazzo depredato dall’invasore, e tanto sangue, che si aggiunge a quello versato per pagare il prezzo della libertà.
Siamo nella Napoli della dominazione spagnola, dove intorno al 1600 un umile pescatore chiamato Masaniello gridava: “Viva il re di Spagna, mora il malgoverno”, scatenando una storica rivolta contro gli oppressori.
Tornando ad oggi, percorrendo via del Carmine si giunge a piazza Guglielmo Pepe, da qui inizia corso Garibaldi, dove troviamo il “Palazzo dell’impiccato”, un edificio sinistro con una famosa scalinata.
Le persone che abitano il condominio, o che lo hanno abitato, raccontano di fatti agghiaccianti. Ad esempio, capita improvvisamente di veder comparire una testa mozzata che va su e giù per i gradini.
Tale fenomeno raccapricciante viene attribuito al fatto che in origine l’edificio era l’alloggiamento dei soldati spagnoli di stanza a Napoli, e in occasione delle frequenti rivolte della popolazione, molti di loro finirono impiccati alle travi della caserma.
C’è anche chi racconta di aver visto penzolare, da una delle finestre del palazzo, la testa di uomo, e di sentire come dei passi di soldati rimbombare nei corridoi.
Non lontano da qui, nei pressi di piazza del Carmine, c’è un altro edificio infestato in cui si sono verificati altri strani episodi: apparizioni di spiriti, folate di vento improvvise, cigolii, rumore di passi e oggetti che si spostano senza che nessuno li tocchi.
Per gli abitanti del palazzo l’origine è da attribuire al fantasma impiccato.
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