La mano del Diavolo a Pentedattilo, luogo pieno di mistero

La mano del Diavolo a Pentedattilo
La mano del Diavolo si trova nel borgo di Pentedattilo, arroccato sulla rupe del Monte Calvario, una formazione rocciosa che ha la caratteristica forma simile a una ciclopica mano con cinque dita, e da cui deriva il nome del paese: penta + daktylos = cinque dita.

Attualmente alcune parti della roccia, chiamata anche ‘la mano del Diavolo‘, sono franate e la montagna non presenta più tutte e cinque le “dita”, resta comunque un posto affascinante e pieno di mistero, uno dei centri più ameni della provincia di Reggio Calabria.

Un tempo abbandonato, l’antico borgo sta risorgendo con una serie di attività: alcuni artigiani del posto hanno aperto delle botteghe per la vendita dei propri prodotti, ed è presente un ristorante. Il parziale ripristino del paese ha permesso il rifacimento della pavimentazione stradale principale ed il restauro di alcuni edifici.
Il mistero che avvolge Pentedattilo inizia nel 1686, quando il borgo fu colpito da un fatto grave, conosciuto come la ‘Strage degli Alberti‘: si narra che il nobile Bernardino Abenavoli di Montebello, perdutamente innamorato della Marchesina Antonietta Alberti, sorella di Lorenzo signore di Pentidattilo, saputo del fidanzamento di lei col figlio del Viceré di Spagna, perde le staffe, a tal punto da assoldare un gruppo di Bravacci, e con la complicità del servitore Giuseppe Scrufari, una notte di Aprile scatena una terribile strage: Lorenzo fu colpito da due palle di archibugio e finito nel letto con 14 pugnalate, il fratellino di 9 anni sbattuto contro le rocce, altre 16 persone uccise brutalmente.

Bernardino rapisce Antonietta e, poco dopo la sposa, ma deve fuggire dalla squadra armata inviata dal Viceré di Spagna. I componenti la spedizione vengono tutti arrestati e decapitati, il matrimonio fu annullato dalla Sacra Rota nel 1690 perché contratto per effetto di violenza. Le teste degli assassini restano a lungo esposte sui merli del castello. Bernardino non tornerà mai più e morirà in combattimento.

Questa terribile storia ha dato origini a varie leggende e credenze popolari, come quella che racconta che un giorno l’enorme mano di pietra si abbatterà sugli uomini per punirli della loro sete di sangue. Da citare che nel 1783 Pentedattilo fu gravemente danneggiato da un devastante terremoto.

E anche qui si narra di fantasmi: le torri in pietra che sovrastano il paese vengono raffigurate come le dita insanguinate della mano del barone Abenavoli (“la mano del Diavolo”) e la sera, soprattutto in inverno quando il vento soffia tra le gole della montagna si riescono ancora a sentire le urla del marchese Lorenzo Alberti …


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