La Messa nera del Giorno delle Streghe

La Messa Nera Di Enrique Marthen 2
La messa nera di Enrique Marthen, il più grande stregone di Catemaco, a Veracruz, si svolge ogni primo venerdì di marzo quando la città si riempie di turisti grazie alla celebrazione del Giorno delle Streghe.

Durante la messa nera, tenuta nella casa dello stregone più anziano della città di Catemaco, nessuno poteva vedere cosa fosse successo, ma tutti potevano udire gli ululati di dolore mentre lo stregone, coltello in mano, si chinava per uccidere l’animale. Successivamente, i presenti sono piombati in uno strano silenzio.

È giovedì mattina, il giorno prima della messa nera, e Catemaco trasuda una tranquillità che vacilla solo quando si parla di stregoneria. La battaglia tra le spiritualità diventa quasi diabolica nella piazza centrale. Lì, davanti alla Basilica di Nuestra Señora del Carmen, il Comune ha appeso uno striscione con le attività del festival Día de los Brujos. La celebrazione si tiene ogni anno in queste date. Ogni primo venerdì di marzo, le streghe celebrano una messa nera nell’intimità delle loro case.

L’obiettivo è quello di eliminare le cattive energie accumulate durante l’anno di lavoro. Per completare questa famosa cerimonia e attirare più persone, le autorità organizzano sfilate di streghe, concerti di musica e purificazioni per eliminare gli spiriti maligni. Questa attività porta in città circa 10.000 turisti ogni anno.

Per contrastare l’energia negativa della messa nera, la Chiesa ha programmato atti per purificare e pregare per i peccatori. “L’unica vera via è Dio”, dice una persona del luogo a ElPais.com.

“Una volta il Diavolo mi ha tentato – aggiunge. – Era un primo venerdì di marzo. Ero seduto sul marciapiede, disperato perché avevo tanti problemi, quando per strada è passato un cavallo. Era carino, molto carino. Ma lui non aveva briglie o altro, e si è girato per guardarmi, ma io ho detto di no, sto col mio santissimo padre, non venire a tentarmi. Ho guardato l’orologio ed era mezzanotte tra giovedì e venerdì. E mi chiedevo cosa ci facesse un cavallo così bello in libertà. Non l’ho toccato”. Questa è solo una delle storie che si raccontano a Catemaco.

La messa nera: Atto Primo
La stella a sei punte dipinta sul pavimento è piena di bottiglie di tequila, portate in dono dai visitatori. I ballerini si ritirano e uno stregone si prepara a parlare. “Promulghiamo l’autocompiacimento invece dell’astinenza, difendiamo la libertà senza restrizioni”, dice davanti alle centinaia di persone lì riunite. “Ora precederemo al sacrificio della vita”, dice. L’atmosfera è improvvisamente tesa.

La capra entra da una parte, innocente, all’oscuro, smarrita. Si formano dei cerchi, gli aiutanti di campo, vestiti con un costume aderente di pelle rossa, coprono la vista di tutti i presenti con un telo nero. Marthen estrae un pugnale dal fodero e lo mostra al pubblico.

Poi si abbassa. Nessuno può vedere cosa sta succedendo, ma il suo microfono è acceso e i lamenti della capra dicono tutto. “Parla”, chiede tagliandogli la testa, “parla”. “Ave Lucifero”, dice qualcuno, altri lo seguono. Il lamento dell’animale cessa. Uno degli stregoni ha raccolto un’intera coppa del suo sangue. “Forza, potere, guarigione”, dicono tutti. Marthen sale sull’altare dietro la croce. È una piccola piramide con alla fine una croce rovesciata. Posa la ciotola di sangue e tira fuori una sacca di sangue dell’ospedale.

“E allora”, inizia, “stasera, per la prima volta, verseremo sangue umano. Qualcuno lo ha donato oggi e sarà versato in questa piramide proprio come si faceva ai tempi antichi”. Con il coltello rompe la sacca e il sangue si spande giù per i gradini della piramide.

Dalle casse esce una musica intensa e profonda. “Possa questo sangue lavare via tutti i problemi, tutte le negatività che hanno circondato le nostre vite”, dice prima di spargere alcuni rami di Pirul nella ciotola di sangue di capra e spruzzare tutti con esso. Chi vuole di più si avvicina, mette le mani dentro e si spalma la faccia. La capra è scomparsa dalla scena. La testa viene salvata per il terzo atto e il suo corpo giace dietro alcuni cespugli.

Atto Secondo
La cerimonia privata si svolge nella grotta, luogo illuminato da luci rosse e presieduto dalla statua di un Diavolo nudo. All’interno sono sedute tre fanciulle che ondeggiano lentamente. Ognuna di loro è coperta da un sottile panno nero. Fa molto caldo e la stanza è quasi completamente piena. Marthen parla e dice ai presenti di chiedere qualcosa a Satana per il resto dell’anno.

Quando hanno finito, lo stregone apre una bottiglia di vino e chiede alle ragazze di spogliarsi. Si tolgono il panno nero. Il loro corpo è protetto dalla nudità da giarrettiere di cuoio. Lo stregone spruzza il suo corpo con il vino mentre le ragazze si muovono come serpenti, fino alla fine della cerimonia. La gente, sudata, esce dal tempio all’indietro, per non voltare le spalle al Diavolo.

Atto Terzo
Il terzo atto si svolge nella prima Chiesa di Satana del Messico, ancora in costruzione. Su un tavolo hanno posato la testa del capro, le foglie di Pirul e un libro di preghiere sataniche. Prima di bruciare lo stupa e la stella a sei punte con la benzina leggono alcune preghiere. “Viva Lucifero”, gridano alla luce rossa del falò.

Enrique Marthen Berdón è nato a Catemaco, in un ambiente cattolico dove gli è stato insegnato che il diavolo è un essere oscuro e pericoloso. Ha iniziato a istruirsi, a conoscere la psicologia, la logica, la filosofia e i testi sacri. “Inizi a capire che è stata la Chiesa cattolica a trasformare Lucifero in un essere malvagio, quando Lucifero significa precisamente essere di luce”, spiega.

Dopo anni di permanenza negli Stati Uniti ha deciso di tornare a Catemaco e dedicarsi completamente alla stregoneria. “Non devi dare la tua anima al diavolo, ma devi lavorare per quello che vuoi ottenere”, conclude.


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