Un meraviglioso palazzo di Venezia dove tutti i suoi proprietari sono morti di morte violenta. Palazzo Ca’ Dario si affaccia direttamente sul Canal Grande ed è un luogo famoso per la maledizione che grava su di esso, infatti, secondo la leggenda chi lo acquista è destinato alla rovina o a perire di morte violenta. Ma è tutto vero? Scopriamolo insieme.
Questo palazzo maledetto, dalle mura ornate di marmi policromi, fu commissionato nel 1479 da Giovanni Dario, un mercante di origini dalmate che lavorava per la Repubblica di Venezia, per essere la dote nuziale della figlia Marietta, promessa sposa al ricco mercante Vincenzo Barbaro.
L’uomo, dopo un tracollo finanziario, fu ucciso a coltellate da uno dei suoi creditori. La moglie Marietta, sconvolta, seguì il marito suicidandosi. La terza vittima della maledizione fu il loro figlio Giacomo, che morì in un agguato a Candia, nell’isola di Creta.
Questa tragica sequenza di morti suscitò scalpore tra i veneziani, che anagrammarono l’iscrizione posta sulla facciata del Palazzo, trasformandola da “VRBIS GENIO IOANNES DARIVS” a “SVB RVINA INSIDIOSA GENERO” (tradotto dal latino, “Io genero sotto una insidiosa rovina”).
Agli inizi del XIX secolo Ca’ Dario passa nelle mani di Arbit Abdoll, un gioielliere armeno che fallì miseramente e morì subito dopo.
Ad acquistare l’edificio per 480 sterline fu poi Radon Brown, un inglese che morì misteriosamente insieme al suo compagno, dopo che la loro relazione era stata scoperta.
Dal 1899 al 1901 ospite a Ca’ Dario fu il poeta Henry De Regnier, vi morì colpito da una grave malattia.
Nel dopoguerra tocca all’americano Charles Briggs, che fugge dagli Stati Uniti, dove l’omosessualità era fuorilegge, giunge a Venezia e acquista il Palazzo: muore suicida con il proprio amante.
Nel 1964 c’è l’interesse del tenore Mario Del Monaco, che voleva acquistare l’edificio. Ma le trattative si interrompono, perché il tenore resta vittima di un gravissimo incidente stradale, poco prima di concludere l’affare. E così si è salvato.
Successivamente Filippo Giordano dalla Lanze acquistò il palazzo maledetto. Fu ucciso brutalmente da Raul Blasich, il suo amante diciottenne che gli fracassò la testa con una statuetta. Quest’ultimo fuggì a Londra dove venne a sua volta assassinato.
Cristopher “Kit” Lambert, manager della band inglese “The Who”, comprò il palazzo maledetto e morì poco tempo dopo. Apparentemente caduto dalle scale. Lambert che si vantava di non credere alla maledizione, prima di morire confidò ad alcuni amici di dormire nel chiosco dei gondolieri del vicino Hotel Gritti per “sfuggire ai fantasmi che nel Palazzo lo perseguitavano”.
A comprare Ca’ Dario è il turno di uomo d’affari veneziano, che finisce quasi subito in bancarotta e poi in galera, mentre la sorella, che viveva con lui, muore in uno strano incidente stradale senza testimoni.
Alla fine degli anni Ottanta, il palazzo maledetto viene acquistato da Raul Gardini che, travolto nel 1993 dallo scandalo di “Tangentopoli”, muore suicida in circostanze oscure. Dopo la scomparsa di Gardini nessuno ha più voluto comprare Ca’ Dario.
Negli anni novanta c’è stato l’interesse del regista e attore Woody Allen, ma quest’ultimo desistette.
Nel 2002, una settimana dopo aver affittato Ca’ Dario per una vacanza a Venezia, il bassista John Entwistle morì di infarto.
Dal 2006 la proprietà è ignota ed il palazzo è in fase di restauro. Se siete interessati potete contattare il numero …
Ci son tantissimi palazzi a Venezia sede di omicidi e tragedie, Ca’ Dario…non è uno di questi, mi spiace…
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