Seggia del Diavolo, il mistero del volto di Albano di Lucania

Seggia del Diavolo il mistero di Albano di Lucania
La Seggia del Diavolo è un misterioso manufatto che si trova ad Albano di Lucania, un piccolo centro del potentino che si erge su di un impervio colle, un’antica sede a cui da sempre sono legate cupe storie e inquietanti leggende.

Di certo c’è la presenza dell’uomo sin da epoca remota con le testimonianze dei segni lasciati sulla roccia. Infatti, nel punto del territorio di Albano che si trova tra la “Rocca della Molaria” e il fiume Basento, vi è situata la “Rocca del Cappello”, formata da un’enorme monolito alto circa dieci metri sulla cui cima vi è poggiato un grosso masso dalla forma di cappello dal quale la “Rocca” prende il nome.

Nella parete sud-est di questo monolito vi è scolpito un volto umano, mentre dalla parte del cappello vi è scolpito un cerchio. Questi simboli si trovano in una zona arida inadatta all’abitazione, e pertanto è facile supporre che questi luoghi venivano usati esclusivamente per lo svolgimento di riti magici.

La Seggia del Diavolo (Segg du Diav’l, Sedia del Diavolo) si trova a metà strada tra la curva stradale aggirante il Monticello e il fiume Basento ed è costituita da una panchina scavata in un grande monolito che visto frontalmente pare il busto di un essere demoniaco completo di capo e copricapo. La panchina è stata ricavata sulla parete sud-ovest del monolito all’altezza del cuore, a circa due metri dal sottosuolo. Si può accedere a quest’ultima solo per mezzo di una lastra di pietra poggiata alla parete di base.

Varie ipotesi sono state scartate intorno alla creazione della “Seggia”. Questa panca non può essere stata costruita come punto di vedetta per controllare il passaggio di nemici nel territorio poiché esistono nei dintorni punti più comodi e con visibilità più ampia. Si suppone pertanto che questi siano tutti luoghi in cui si consumavano riti sacri. Che il popolo lucano praticasse riti sacri, è confermato anche da famosi storici quali Strabone e Dionigi.

fonte: “Albano di Lucania storia e cultura popolare” a cura del Prof. Mario Scelzi.


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