Nella città meneghina di eventi paranormali e fantasmi si parla troppo poco, a differenza di molte altre grandi città la Milano misteriosa conserva gelosamente, in una cortina impenetrabile, i fatti e i misfatti che per secoli hanno “infestato” vari luoghi ed edifici.
Di fantasmi ed “anime sofferenti”, in perenne ricerca di pace, abbiamo già parlato in diversi articoli, come il fantasma di Bernarda, figlia naturale di Bernabò Visconti. Morta prigioniera del padre nella Rocchetta di Porta Nuova, rinchiusa per adulterio, la giovane morì poco tempo dopo e il suo fantasma riapparve più volte prima a Bologna e poi nel chiostro di S. Radegonda a Milano. Il Visconti dapprima credette che fosse riuscita a fuggire, poi incredulo fece riesumare il cadavere della figlia e svolse accurate indagini, ma il mistero rimase.
In questo approfondimento sulla Milano misteriosa citiamo un evento paranormale accaduto nel Seicento, vissuto in prima persona e raccontato dal canonico Carlo Torre, accaduto nella sua chiesa di S. Nazaro in Brolo, che così scrisse:
“Ma non potrei partirmi da questa moderna Fabbrica (la cappella di S. Matroniano), se prima non vi narrassi un avvenuto prodigio nello smantellare dell’antica Cappella. Eransi qui dinanzi radunate tutte quelle Panche da voi vedute ora disposte in determinati siti, per rendere disimpacciata la Chiesa al lavorio, che si faceva per la nuova Erezione, quando al disfacimento delle vecchie muraglie videsi distesa per ogni dilungata sedia gran massa di polvere, atta à ricevere qualsisia impronta d’appoggiato oggetto.
Una mattina all’aprire della Chiesa furono osservate nelle polverose Panche varie forme di disuniti Scheletri d’umane persone, quivi dimorando una Coscia, ivi dilungandosi una gamba, in altro sito veggendosi sdentata una faccia, poco distante riposandosi ravvoltato teschio, più da vicino allargandosi una spalla con il braccio contiguo, per un lato mirandosi un’ossatura di stomaco, tenendosi appresso distesa una schiena, dove che da sagge persone contemplata scena si lugubre, tennesi per prodigioso successo; fecersi coteste figure visitare da periti disegnatori, se mai con grande astuta vi avesse l’arte per ingannar gli occhi trafficata sua mano, fu conchiuso non potere umano ingegno giungere à delineamenti così perfetti.
Mentre stavasi considerando il fatto, quasi che non desiderasse memorabile la Fama, benché si fosse prodigioso, dispersesi ogni forma apparsa, lasciando per autentico raccordo, che tiene poca durevolezza ciocche vien registrato nella polvere. Considerate voi se tal accidente ebbe ardire di paventare tutti noi Calonaci, e me in particolare; s’impiegassimo subito in pubblici solenni suffragij, giudicando, che gli spiriti di que’ raffreddati Carcami n’havessero duopo; suffragati, che si furono, niuna altra novità mai più si vide.”

In questo caso i fantasmi della Milano misteriosa si presentarono in forma di scheletri, divertendosi a disegnare ogni loro parte sulle panche impolverate della chiesa. Il canonico, per risolvere il “problema” ed evitare altri incontri con quegli spiriti, ordinò alcune messe solenni di suffragio.
L’evento paranormale raccontato dal Torre si verificò nella basilica di San Nazaro in Brolo o San Nazaro Maggiore, che è una delle quattro basiliche fondate da Sant’Ambrogio nel IV secolo. Al suo interno sono custodite, oltre alle reliquie di San Nazaro, anche quelle degli apostoli Andrea, Giovanni e Tommaso.
Nel corso dei secoli la basilica ha subìto varie trasformazioni e rifacimenti, in particolare nel 1571, quando Carlo Borromeo riallestì quasi per intero l’interno della chiesa, modificando radicalmente il suo aspetto. A questo periodo risalgono i lavori nella cappella di San Matroniano raccontati dal canonico Carlo Torre.