Murcimiro era un conte innamorato ucciso per vendetta. Secondo la leggenda il suo fantasma infesta ancora le stanze del castello di Zumelle.
Il castello è visibile dalla strada dell’abitato di Tiago, nel comune di Borgo Valbelluna, in Provincia di Belluno. Al suo interno si può scoprire un vero spaccato di vita medievale.
Il primo nucleo della fortezza fu eretto in posizione strategica e ben difendibile, su una rupe a strapiombo sul torrente Terch, per controllare i transiti tra Feltre e Ceneda.
Sede di sanguinose lotte feudali per tutto l’Alto Medioevo, il castello di Zumelle fu dimora della ricca famiglia veneziana dei Gritti fino al termine del XVIII secolo, quando Venezia cade definitivamente, e prima ancora venne mantenuto per tre secoli dai conti Zorzi, signori di Mel.
Abbandonato e caduto in rovina, nel 1872 fu acquisito dal Comune di Mel e negli anni ’80 del secolo scorso fu restaurato. Ad oggi si presenta ben conservato, con un fossato scavato nella roccia; al suo interno si erge il mastio del XI sec. e la chiesa di San Lorenzo, edificata su un precedente sacello bizantino, con un sarcofago e delle sepolture.
Secondo la leggenda riportata dallo storico bellunese Giorgio Piloni, il valoroso Murcimiro, conte di Zumelle si innamorò perdutamente di Atleta, la bellissima figlia del conte Tucherio di Casteldardo. Sapendola promessa sposa di Azzone, conte di Feltre, Murcimiro perse il lume della ragione, giurando che l’avrebbe avuta anche a costo di morire.
Alla testa dei suoi uomini, tese un agguato al corteo che stava conducendo Atleta a Feltre: durante il terribile scontro, il conte uccise Orleo, fratello della sposa, e rapì quest’ultima, conducendola nel suo castello.
Accecato dall’odio per la morte del figlio, Tucherio mosse il suo esercito contro il castello di Zumelle, le cui difese erano state nel frattempo potenziate. Non riuscendo a far uscire Murcimiro, devastò i vicini paesi di Tiago e Villa, per poi tornarsene a Casteldardo inseguito dagli uomini del nemico. Qualche tempo dopo tentò un nuovo assedio, ma la fortezza resistette.
Frattanto Atleta aveva sposato Murcimiro e gli aveva dato un figlio, Adelardo. Lo zumellese sperava che il lieto evento potesse placare l’animo di Tucherio. Seguì in effetti un periodo di quiete, tant’è che Murcimiro abbassò le difese congedando molti dei suoi uomini.
Era però una trappola: consigliato da un ex soldato di Zumelle, dopo tre anni Tucherio attaccò il castello e lo devastò senza difficoltà. Uccise lui stesso Murcimiro e successivamente incendiò la fortezza. Quanto ad Atleta, fu ricondotta a Casteldardo con il figlio e quindi data in sposa ad Azzone.
Del fantasma di Murcimiro si sono occupati i “cacciatori di fantasmi” arrivati da Padova con l’intento di dare una spiegazione ai presunti eventi paranormali.
“Abbiamo sentito un lamento” ha raccontato Andrea Pugliese, dell’associazione Ghost Hunter Padova, “ma purtroppo avevamo già spento i registratori”. Un vero peccato, o forse una beffa del fantasma che da secoli abita il castello e che ogni tanto torna a farsi sentire.