Paura nel turno di notte, l’ospedale infestato da fantasmi

Paura nel turno di notte, c'era tanto sangue

Circa 15 anni fa ho lavorato come assistente sanitario in un ospedale della mia città, facevo il turno di notte e l’edificio era molto vecchio e poco efficiente. Comunque era l’unico posto che garantiva nella zona i servizi di emergenza. Poco tempo dopo è stato costruito un nuovo ospedale all’avanguardia e quasi tutti i servizi, compreso il pronto soccorso, sono stati spostati lì.

All’epoca facevo il tirocinio e il mio turno di notte iniziava generalmente alle 22:00 e terminava alle 6:00 del mattino successivo. Non c’era molto da fare dopo la mezzanotte, quindi capitava spesso di avere del tempo libero da impegnare, specialmente quando tutti i pazienti erano tranquilli e sistemati per la notte. Così io mi dedicavo allo studio della teoria, nella sala degli infermieri, durante la quiete delle ore piccole.

Il locale era situato al secondo piano del palazzo. Una sera mentre ero lì dentro a ripassare una lezione sentii un forte rumore proveniente dal piano di sotto, era come se qualcosa di pesante fosse caduta per terra. Sapevo che i locali al primo piano erano vuoti e quindi non ci doveva essere nessuno a quell’ora. Ho dato un’occhiata fuori dalla stanza, per vedere se ci fosse qualcuno nel corridoio, ma era vuoto, e ho subito immaginato che forse qualcuno era sceso giù, facendo casino. Ho pensato che prima o poi mi avrebbero cercato, sicuramente per pulire, così ho posato il libro sul tavolo e sono sceso al piano di sotto.

Scendendo le scale sono arrivato al primo piano, non c’erano luci accese, solo quelle di emergenza e il segnale di uscita erano illuminati. Il rumore che avevo sentito proveniva dalla vecchia ala dei servizi di emergenza, una serie di stanze che ora venivano utilizzate come magazzino, e alcune tenute vuote.

Procedendo per il corridoio chiamai per nome il mio supervisore del turno di notte e una delle altre due infermiere che a volte lavoravano in quell’orario, senza però ricevere risposta. Notai una luce accesa, attraverso il vetro smerigliato di una delle porte, e subito dopo averla aperta ebbi uno shock.

C’era una pozza di sangue per terra e una scia rossa che proseguiva fino all’angolo della stanza. In quel punto c’era una giovane ragazza rannicchiata per terra, aveva le braccia che proteggevano la testa, era tremante come se fosse congelata e sanguinava! Non dimenticherò mai quanto fosse spaventata e quanto pallida e impaurita. Ero troppo scioccato per ricordare in seguito esattamente quello che le dissi, ma devo aver pronunciato qualcosa per rassicurarla, così sono salito al piano di sopra, il più velocemente possibile per cercare aiuto.

Ho subito pensato che si poteva trattare di una ragazza che fosse stata vittima di un incidente, e non sapeva che il pronto soccorso si era trasferito in un’altra struttura, a cinque minuti di distanza. Non ho mai sentito il mio cuore battere forte e veloce come allora. Avevo solo 20 anni, e non avevo mai visto nulla di così preoccupante. Qualcuno stava sanguinando a morte, e senza un rapido intervento da parte di un medico esperto (che io sicuramente non ero), ho pensato che quella persona probabilmente sarebbe morta!

Alla fine ho trovato una delle infermiere del turno di notte, le ho detto cosa stava succedendo e le ho chiesto di venire urgentemente con me al piano di sotto. Siamo scesi giù, abbiamo acceso tutte le luci della vecchia ala e siamo entrati nella stanza dove avevo visto la ragazza. Lei non c’era più! E non c’era nemmeno una goccia di sangue da nessuna parte, era tutto pulito! Va bene, ho pensato che sicuramente preso dal panico avevo sbagliato stanza. Così ci trasferimmo nella stanza accanto, quella accanto a quella in cui pensavo di aver visto la ragazza, ma non c’era nulla. Abbiamo ispezionato il resto delle stanze su e giù per il corridoio, senza trovare nessuno. Dopo un po’ siamo tornati sopra e l’infermiera mi ha rimproverato, dandomi dell’imprudente.

Ancora oggi, non sono sicuro di poter spiegare cos’è successo. Quell’edificio è ancora lì, è stato ristrutturato ed è occupato da appartamenti. Mi chiedo se le persone che ci vivono abbiano avuto delle emergenze notturne come quella che ho vissuto io tanti anni fa.


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