Ponte di Siano, il fantasma di Giuseppe Veraldi

Ponte Di Siano, Il Fantasma Di Giuseppe Veraldi
Sotto il Ponte di Siano, nei pressi di Catanzaro, venne ritrovato il corpo senza vita di Giuseppe Veraldi. Per la polizia e il medico legale si trattava di un suicidio.

L’episodio che riguarda il soprannaturale e che ha sconvolto, a suo tempo, tutta la popolazione catanzarese ha dei risvolti inquietanti. Il fantasma di Giuseppe Veraldi, presunta vittima di un fatto di sangue, si manifestò a una ragazza del luogo svelando la verità su quanto accaduto.

Veniamo ai fatti, era il 1936 e il diciannovenne Giuseppe Veraldi (detto Pepè) viene trovato morto sotto il ponte di Siano (un viadotto costruito nel 1930, che collega la città di Catanzaro al borgo periferico).

Il caso venne subito archiviato come suicidio ma, il 5 gennaio 1939 Maria Talarico, una ragazza di 17 anni, si trovò a passare sopra il ponte di Siano, quando a un certo punto venne posseduta dallo spirito del giovane, dopo essersi sentita male stramazzò pesantemente al suolo. Fortunatamente Maria era in compagnia di amiche, che la condussero a casa in uno stato di evidente confusione.

Una volta a casa, la giovane si rivolse ai suoi familiari, con voce maschile, dicendo che quella non era casa sua e che voleva parlare solo con la sua vera mamma.

La madre, le chiese cosa potesse fare per lei, ma la ragazza le rispose, che non la conosceva, che sua madre si chiamava Caterina Veraldi, e che abitava nel rione Baracche.

I famigliari di Maria, si premurarono di convocare la donna. Quando Maria vide la signora Caterina le disse: “Mamma sono io, sono Giuseppe non mi sono suicidato, mi hanno ucciso”.

La donna, visibilmente sconvolta, ascoltò in silenzio la giovane Maria che parlava con la stessa voce del figlio defunto: “Mi hanno ucciso per amore, mi hanno avvelenato con il vino e poi mi hanno rotto la testa con un bastone”.

Maria, posseduta dallo spirito del ragazzo, rivelò non solo il nome dei suoi assassini, ma anche i dettagli del fatto di sangue. La notizia fece tanto scalpore che la magistratura riaprì il caso. Fu riesumato il corpo di Giuseppe e dall’autopsia, risultò che i colpi non erano dovuti alla caduta dal ponte, ma, a percosse inferte con crudeltà.

Purtroppo l’autorità giudiziaria aveva le mani legate, perché il fenomeno pur se straordinario, non costituiva una prova probante, nonostante i nuovi indizi i presunti assassini non furono mai incriminati, mancavano le prove schiaccianti.

La storia maledetta del Ponte di Siano è costellata da innumerevoli episodi tragici, sin dalla fine della sua costruzione è stata la meta preferita di coloro che sceglievano, per vari motivi, di suicidarsi lanciandosi nel vuoto.

Il “ponte maledetto” è un luogo infestato dai fantasmi e fa venire realmente i brividi, sono innumerevoli gli episodi inquietanti raccontati e ancora oggi è teatro di fenomeni paranormali.


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