Il borgo fantasma di Rocca Calascio è nel cuore del parco nazionale del Gran Sasso, in Abruzzo, un paese medievale e un castello dal fascino antico.
La rocca sorge a 1.460 metri sul livello del mare è costituita da un castello e dal borgo medievale adiacente, costituito da una parte alta, più antica, di cui rimangono solamente alcuni ruderi e una parte bassa, più recente e parzialmente recuperata. Sul versante opposto di nord-est si trova invece la chiesa di Santa Maria della Pietà.
Sulla sommità della rocca si trova il Castello (tra i più elevati d’Italia) inizialmente utilizzato solo come torre d’avvistamento.
Voluto dal Re normanno Ruggero d’Altavilla nel 1140 quel che resta oggi è un borgo fantasma, distrutto e abbandonato dopo il terremoto del 1703.
Nel Medioevo la fortezza assunse un forte interesse strategico e militare, facendo infatti parte di un imponente sistema difensivo di avvistamento, che si estendeva dagli Appennini al mare Adriatico e serviva a monitorare questo territorio, da sempre vittima di invasioni.
Nel 1380 la torre originale di Rocca Calascio, risalente al XI secolo, apparve per la prima volta in una carta catastale come torre di avvistamento isolata a scopo difensivo. Attorno alla torre si sviluppò il borgo di Rocca Calascio. Esso fece parte – con Calascio, Carapelle Calvisio, Castelvecchio Calvisio e Santo Stefano di Sessanio – della celebre baronia di Carapelle.
Nelle vicinanze della rocca, sul sentiero che porta a Santo Stefano di Sessanio e a Campo Imperatore, c’è la chiesa di Santa Maria della Pietà, eretta nel 1596 sul luogo dove, secondo la leggenda, la popolazione locale ebbe la meglio su una banda di briganti.
Poco più a valle c’è Calascio, 134 abitanti, che è tornato a vivere grazie alle iniziative di alcuni cittadini e all’interesse di produttori cinematografici.
Infatti tra i ruderi di Rocca Calascio sono stati girati diversi film, tra cui Ladyhawke, Amici miei – Atto II°, La piovra 7 e The American.