I Sassi di Matera sono formati da edifici e strutture rupestri scavati nella roccia e abitati fin dalla preistoria. Rappresentano il centro storico della città di Matera in Basilicata, e sono patrimonio dell’umanità UNESCO.
Ma la città della pietra, scavata a ridosso del burrone e abitata dal Paleolitico sino allo sfollamento avvenuto negli anni cinquanta, è piena di misteri e fantasmi.
Carlo Levi in “Cristo si è fermato a Eboli” li descrive con queste parole: “La forma di quel burrone era strana; come quella di due mezzi imbuti affiancati, separati da un piccolo sperone … Questi coni rovesciati, questi imbuti, si chiamano Sassi. Hanno la forma con cui, a scuola, immaginavamo l’inferno di Dante … “.
A Matera, in particolare, è il giorno dei morti il periodo in cui secondo la leggenda si manifestano gli eventi che mettono la pelle d’oca. Il ‘giorno dei morti’ o commemorazione dei defunti, è una ricorrenza della Chiesa cattolica celebrata il 2 novembre di ogni anno, il giorno successivo alla festa di Tutti i Santi.
Secondo la dottrina le anime dei fedeli che alla morte non si sono purificate dai peccati veniali, o non hanno espiato le colpe passate, non possono raggiungere la Visione Beatifica, possono però essere aiutate a conseguirla mediante la preghiera e il sacrificio della messa … molti credono che quella notte i morti tornino nelle loro case precedenti e si cibino degli alimenti dei ‘vivi’.
In passato, tra gli abitanti dei Sassi, per rispetto ai morti si evitava di far festa, ballare, cantare, già nei giorni che precedevano la ‘commemorazione dei defunti’. La città restava immobile, silenziosa, immersa in un clima di raccoglimento e preghiera. Nelle chiese si allestivano bare ricoperte di teli neri e nella notte tra l’1 e il 2 novembre ci si chiudeva nelle case, perché, secondo la credenza popolare, i vicoli dell’antica città venivano percorsi dalla lenta, silenziosa e inquietante processione di defunti (le anime del Purgatorio). I fantasmi partivano dal vecchio cimitero comunale e percorrevano i Sassi di Matera reggendo un cero acceso, fino a scomparire nel buio.
I malcapitati che incrociavano le ‘malombre‘, venivano invitati a cambiare percorso. Diversi testimoni citano il fantasma di un monaco vestito di bianco che compare in un punto preciso, la discesa che conduce alle ‘Scale di Sant’Antonio‘.
Chi conosce i Sassi sa bene che di notte sono uno dei luoghi più suggestivi al mondo, ma possono anche essere inquietanti e mettere i brividi: anfratti, grotte, vicoli bui, silenzio e luci tenui che si perdono nella profonda oscurità delle gravine …