Qualcuno giura di sentirli e comunicare con loro, sono gli spiriti vaganti. Quando qualcuno muore il suo spirito vagante continua a vivere intorno a noi, questo corpo etereo, sarebbe una copia in forma di energia identica al suo corpo fisico.
E nello stesso modo pensa e prova gli stessi desideri e passioni, che però non riesce più a soddisfare. Come il supplizio di Tantalo, che legato non può mangiare o bere pur avendo davanti a lui cibi e bevande, una penosa condizione.
Quello che segue, è un messaggio inviatoci in forma anonima da un lettore, racconta di uno spirito vagante:
“questa storia è accaduta quando avevo quattordici anni ai miei zii, Angela e Mario, sono stati “buttati giù dal letto” da uno spirito vagante.
Quella notte erano andati a dormire, come di solito fanno intorno alle 23, mio zio si era addormentato quasi subito, mentre mia zia aveva il sonno più debole e fu svegliata da un rumore che sentì nella loro camera da letto. Era come se qualcuno grattasse la porta con le unghia, uno stridere acuto che metteva paura.
Però il primo pensiero che ebbe Angela, dopo aver sentito quegli strani rumori, era che si potesse trattare di ladri entrati in casa. Svegliò il marito, senza nemmeno accendere la luce e gli chiese di ascoltare e vedere se qualcuno fosse entrato in casa.
Dopo essersi svegliato e reso conto della situazione Mario gli rispose: “Stai tranquilla, sono graffi, sarà il cane”.
Per assicurarsi di ciò, accesero la luce e videro l’animale che dormiva ai piedi del letto. Non era lui. Hanno spento la luce e hanno cominciato a sentire nuovamente i graffi, ma questa volta sembravano più distinti, provenivano dalla porta chiusa della camera.
Mario continuò a tranquillizzare Angela dicendo che era solo un topo, e bastava accendere la luce affinché il rumore smettesse, perché i topi, quando vedono una luce restano immobili. E lo ha fatto, ma la luce accesa ha dimostrato che non c’erano topi, i graffi continuavano. Hanno svegliato il cane, che si è subito innervosito.
Così Mario decise di alzarsi e, un poco spaventato, come mi confessò, aprì la porta, e aggrottò la fronte, non c’era niente!
A questo punto i miei zii si diressero in cucina, con fare silenzioso, per non svegliare i figli. Una volta giunti in cucina Angela ha avuto un presentimento, disse: “Che giorno è oggi, Mario?”. Il marito gli rispose con la data esatta.
“E’ l’anniversario della morte di mia madre!”. Esclamò Angela.
Quindi accese una candela e iniziò a pregare, promettendo a sua madre che avrebbe ordinato al prete una messa speciale per lei. Si trattava dello spirito vagante della madre, per il resto della notte e dei giorni a venire i graffi non li sentirono più.
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