Una vecchia roulotte da riparare nascondeva una terribile insidia. Era infestata dai fantasmi. La terrificante vecchia roulotte è una storia realmente accaduta in un’officina meccanica. Una coppia di anziani porta a riparare la loro amata roulotte e il meccanico scopre sulla propria pelle che c’era qualcosa di spaventoso all’interno.
Gianni, un uomo già in pensione, che ha fatto il meccanico per una vita intera, ha deciso di continuare a lavorare in proprio, dedicandosi esclusivamente alla riparazione e ristrutturazione di camper e roulotte. Molto ricercato per la sua competenza e attenzione ai dettagli, la sua specialità è quella di trasformare i vecchi furgoni.
Alcuni anni fa nella sua officina si presentò una coppia con una vecchia e fatiscente roulotte degli anni ’70. Era molto bella ma in pessime condizioni. Gianni comunque era ottimista, lavorandoci sopra era possibile riuscire a fare un dignitoso restauro.
Maria, moglie del meccanico, gli dava una mano saltuariamente, occupandosi della gestione dell’officina.
Un giorno la donna sentì chiamare il suo nome, e uscita dal piccolo ufficio si diresse verso il capannone dove si trovava Gianni.
Non riusciva a vederlo, così lo chiamò ad alta voce. L’uomo uscì la testa fuori dalla roulotte con uno sguardo perplesso sul viso.
“Mi hai chiamato?” disse alla moglie.
“Sì … ti ho chiamato perché tu mi avevi chiamato … non è vero?” le rispose Maria.
Gianni uscì fuori dalla roulotte guardandola ancora più confuso.
“No, non l’ho fatto … eri tu che mi chiamavi”.
La moglie scosse la testa in disaccordo. “Quindi non mi chiamavi?” gli chiese.
Era un momento di completa confusione, Gianni continuava a spiegare alla moglie che, poco tempo prima, mentre stava lavorando dentro la roulotte, aveva sentito la voce di Maria che lo chiamava.
Disse che sembrava come se lei fosse proprio dietro di lui nella roulotte, ma quando si è girato la donna non c’era, quindi tornò al lavoro. Un paio di minuti dopo, aveva sentito chiamare di nuovo il suo nome, poi di nuovo.
È stato allora che decise di chiamare la moglie.
Entrambi erano perplessi, ma dopo alcuni minuti sono tornati ai rispettivi lavori … Gianni alla roulotte e la donna in ufficio. Più tardi, quella notte, l’uomo provò di nuovo quella strana esperienza, ma non disse nulla.
La mattina seguente Maria andò in città, per sbrigare diverse faccende, e non tornò fino alla sera. Gianni era scosso, aveva chiuso l’officina e la stava aspettando in cucina.
“Mi stavi chiamando anche oggi”, disse subito alla moglie, prima ancora che lei posasse la borsa. “Ho continuato a sentire come se qualcuno mi stesse osservando tutto il giorno. – Aggiunse Mario – Ogni volta che mi trovavo vicino alla vecchia roulotte provavo la sensazione che non ero solo. E poi le chiavi, qualcuno mi ha spostato le chiavi, ho messo giù il cacciavite ed è scomparso completamente. L’ho ritrovato dentro uno degli armadietti e ti giuro che non ce l’ho messo io. Ho perso mezz’ora di lavoro per trovarlo”.
Gianni e Maria non potevano certo immaginare che cosa stava succedendo, ma lui non era il tipo da inventare storie.
Una settimana più tardi i proprietari della roulotte si presentarono in officina per vedere come procedevano i lavori di ristrutturazione. Gianni chiese loro delle notizie sulla storia della vecchia roulotte, e loro gli risposero che l’avevano comprata da un amico, ma che avrebbero comunque cercato di saperne di più.
Gianni lavorò su quella roulotte con la serietà che lo distingueva, facendo uno splendido lavoro di ripristino, nonché installando anche alcune comodità moderne, come avevano chiesto i proprietari.
Ogni sera, però, dopo aver trascorso l’orario di lavoro sulla roulotte, il meccanico raccontava sempre alla moglie che aveva la costante sensazione di essere osservato, sentiva chiamare il suo nome e sentiva anche altre parole e voci, i suoi attrezzi da lavoro continuavano a svanire nel nulla, ricomparendo in posti strani e poi dentro quella roulette faceva sempre freddo.
I lavori erano quasi terminati e un pomeriggio Maria era curiosa di dare un’occhiata in officina. Gianni era occupato nel montaggio delle nuove luci esterne della roulotte, così la donna entrò dentro e si sedette sul comodo divano rinnovato.
Nel giro di pochi istanti sentì un brivido percorrerle la schiena, non era sola, almeno questa era la sensazione, c’era qualcuno o qualcosa che la osservava, all’improvviso vide una strana figura, era troppo, così scappò fuori da quella vecchia roulotte.
Poco dopo arrivarono i proprietari per ritirarla. Erano al settimo cielo per il lavoro che Gianni aveva fatto, ma non erano stati in grado di scoprire nulla sulle origini del mezzo o qualsiasi altra informazione sul suo passato.
Nell’officina tornò la quiete e niente di simile è più successo da allora.
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