Villa della Gaiola è costruita su un isolotto del Golfo di Napoli, il suo nome significa ‘piccola grotta’. La meravigliosa villa ha una storia segreta, ricca di terribili e nefasti eventi: i napoletani sanno che sulla villa e su quell’isolotto grava infatti una terribile maledizione. Perseguitata dalla sfortuna, sono numerosi i racconti di morti misteriose e sventure che l’hanno colpita. Per questo da quarant’anni la villa è disabitata.
Villa della Gaiola è distante poche bracciate a nuoto dalla costa, questo luogo ‘jellato’, ha un’origine antica che risale ai tempi romani, quando sull’isola abitava il liberto Publio Vedio Pollione. L’uomo amava ed allevava le murene in vasche scavate nel tufo, a cui dava in pasto anche qualche schiavo.
Accanto all’isola sorgeva la Scuola di Virgilio. Qui il celebre poeta e mago insegnava ai suoi allievi le arti magiche. Dopo la decadenza dell’impero romano la splendida villa di Pollione cadde nell’oblio per secoli, fino agli inizi del 1800, quando iniziarono delle campagne di scavi curate dall’appassionato di archeologia, Guglielmo Bechi, che riportò alla luce l’antica dimora di Pollione, scegliendola come residenza.
Ribattezzata Villa Bechi, successivamente la villa prese il nome di tutti i proprietari, più o meno illustri, che l’abitarono. Nel 1871 Bechi morì e la figlia cedette la villa a Luigi De Negri, un imprenditore di pescicoltura, che vi stabilì la sede della sua società. Dopo poco tempo l’imprenditore fallì.
Nel 1926 c’era in funzione una teleferica che collegava l’isolotto maggiore alla terraferma. In una notte di tempesta il cavo si spezzò mentre una signora tedesca, stava rientrando sull’isola. La donna cadde in mare e sparì. Otto Grumbach e Hans Praun, che ospitavano la sfortunata donna, furono talmente scossi dall’accaduto che si suicidarono: uno subito, e l’altro qualche tempo dopo aver fatto ritorno in Germania.
Nel 1950 la proprietà dell’infausta isoletta venne acquistata dall’imprenditore farmaceutico Maurice Sandoz, che non ebbe un destino migliore dei suoi predecessori: morì suicida nel manicomio dove venne rinchiuso poco dopo aver vissuto nella villa di Pollione.
Il successivo proprietario cercò di togliere quella fama sinistra alla villa. Nel 1960 il barone tedesco Paul Karl Langheim trasformò quello scorcio maledetto di Posillipo, organizzando feste ed incontri mondani. Ma le spese eccessive lo mandarono rapidamente sul lastrico.
Fu allora che Giovanni Agnelli acquistò l’isolotto, ma dopo avere subito la perdita di diversi familiari lo rivendette al miliardario Jean Paul Getty. Il magnate del petrolio acquistò la villa nel 1968. Tutto sembrava andare bene fino al 1973, quando la ‘ndrangheta rapì il figlio. Dopo l’amputazione di un orecchio del ragazzo, la famiglia Getty pagò un riscatto di 17 milioni di dollari.
Infine, nel 1978 Villa della Gaiola passò a Gianpasquale Grappone, fondatore del Loyd Centauro. L’imprenditore finì in galera, travolto dai debiti, ed il giorno in cui la villa fu messa all’asta, la moglie Pasqualina Ortomeno morì in un incidente stradale.
Ma non furono solo i proprietari dell’isola ad essere toccati dalla maledizione. Loro malgrado numerosi visitatori occasionali, turisti e navigatori di passaggio sono stati colpiti dalla ‘jella’.
Messa all’asta, la villa divenne proprietà della regione Campania, ed è tuttora disabitata …