C’è vita oltre la vita? Sono numerose le apparizioni di spiriti che invocano il perdono e la liberazione. Incontri improvvisi, a volte ripetuti, migliaia di fatti inspiegabili raccontati da testimoni involontari.
Molte persone desiderano contattare i loro amati defunti. Si sente la loro mancanza… ci tormentiamo per tutte quelle cose rimaste in sospeso; desideriamo ardentemente avere la conferma che c’è la vita oltre la vita, c’è qualcosa dopo la morte fisica. Questo è il motivo principale per cui la gente ricorre all’aiuto dei medium.
Ma in realtà noi non abbiamo bisogno di medium per parlare con i defunti, possiamo avere comunicazioni dirette con i nostri cari, in un modo molto semplice e diretto, basta solo prestare attenzione ai nostri sogni, dove li incontriamo ogni notte. Sognare i defunti ci aiuta ad avere una conoscenza “diretta” su ciò che succede dopo la vita terrena.
Secondo la cultura Occidentale la comunicazione con i defunti è “impossibile e innaturale”, tuttavia sono numerose le storie che raccontano il contrario, e sono tante anche le persone che affermano di avere un “dono“.
La storia che segue, ne è una chiara testimonianza della vita oltre la vita:
“Stavo percorrendo in auto il tragitto di strada, che faccio di solito, per raggiungere il posto di lavoro, quando all’improvviso sentii la voce di mio padre, mi ero appena fermata ad un incrocio per il semaforo rosso e di fronte mi trovavo un grosso pullman, la voce mi diceva: “Gira a destra“, mentre io dovevo svoltare alla mia sinistra. Mio padre era morto di cancro qualche anno prima, all’età di 67 anni, e la voce che sentivo in realtà era nella mia testa.
Ho avuto un attimo di esitazione, ma alla fine decisi di svoltare a destra, come mi diceva lui. Nello stesso momento il pullman che stava davanti a me ha sterzato bruscamente, per evitare un cane che attraversava di corsa l’incrocio, causando un tamponamento a catena e uccidendo i passeggeri della macchina che stava dietro quella mia.
Ero stata “salvata” dalla voce di mio padre, ho avvertito subito un senso di colpa per essere stata risparmiata, ma allo stesso tempo ero sollevata perché da quel momento ho scoperto che avevo la capacità di comunicare con gli spiriti dei defunti.
Devo confessare che in famiglia ho avuto dei parenti sensitivi, mia nonna era una chiaroveggente e mentre gli altri bambini guardavano i cartoni animati io e mio fratello “giocavamo” a leggere le carte dei tarocchi e interpretare le figure e i simboli. Però, soltanto in età avanzata ho voluto approfondire il mio sesto senso, o come lo chiamo io il “dono”.
Mia nonna mi diceva sempre di essere più aperta, in questo modo gli spiriti prima o poi si facevano sentire. E mi avvertiva anche di stare attenta perché gli spiriti maligni si possono mascherare in quelli buoni. Nella mia infanzia sono stata tormentata dagli incubi di spiriti maligni, è questo il motivo per cui ho sviluppato in ritardo il mio dono.
Quando in macchina ho sentito mio padre che diceva di “cambiare strada” non avevo la minima idea di cosa poteva accadere, ma la voce era così insistente che all’incrocio ho svoltato a destra in modo “automatico”.
Quella notte sognai una donna che mi diceva: “Sono Lidia, sto bene. Non sentirti in colpa per me“.
La mattina dopo scoprii che in quell’incidente con il pullman era morta una donna, era alla guida dell’automobile dietro la mia, si chiamava Lidia. Anche se lei mi ha rassicurato per me è stata un’esperienza umiliante.
Continuo ad avere contatti con il mondo degli spiriti attraverso i sogni o le voci, spesso quando sono in viaggio o quando sto per addormentarmi. Vorrei poter vedere i morti, ma non posso. Non tutti hanno il giusto dono, forse accadrà in futuro …”
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