Nella famiglia di mio padre si raccontano spesso storie di fantasmi, sia io che lui abbiamo avuto esperienze paranormali come quelle di sentire voci inquietanti, e presumo anche mio nonno.
La storia che racconterò è accaduta a mio padre nella sua infanzia. A lui non piace parlare molto di fenomeni paranormali e quindi alcuni dettagli sono vaghi.
La famiglia di mio padre viveva in una casa molto grande e vecchia, che purtroppo ora non esiste più perché è stata demolita. Quando mio padre era bambino e la sua famiglia ospitava dei parenti lui dormiva in una piccola stanzetta, che un tempo era stata la stanza di mio nonno quando era piccolo.
Quando mio padre dormiva lì dentro, mio nonno rifiutava di entrare in quella stanza, se non c’era un buon motivo, e generalmente era solito evitare quella parte della casa. Più tardi mio padre scoprì che aveva avuto esperienze simili a quelle sue.
La cosa che lo terrorizzava maggiormente era un pesante armadio di legno che si trovava in fondo al letto. Il motivo della sua paura erano le voci che sentiva uscire dall’armadio quando di notte era a letto. All’inizio si sentivano poche voci e poi, man mano che si faceva più tardi, diventavano sempre più numerose, fino a quando sembrava che ci fossero una ventina di persone dentro quell’armadio.
Mi disse che la cosa che lo spaventava di più era che tutte quelle voci sapevano il suo nome e che lo supplicavano di farli uscire dall’armadio, anche solo per un minuto. Aveva l’impressione di essere osservato e quando si avvicinava all’armadio le voci diventavano più chiassose. Ma nessun altro in casa le sentiva.
L’armadio era posizionato tra il letto e la porta, e lui spaventato non poteva uscire dalla stanza. A volte sentiva anche dei rumori o bussare dall’interno dell’armadio, ma era troppo terrorizzato per chiamare i suoi genitori perché sapeva che si sarebbero arrabbiati.
Alla fine si addormentava per la stanchezza e, per sua fortuna, le voci e i rumori si sentivano solo durante la notte, quindi durante il giorno poteva stare più tranquillo, a parte la sensazione di inquietudine che quella stanza gli provocava.
Un giorno fu mandato nella stanza per prendere un cappotto e mentre passava davanti all’armadio per arrivare alla sedia, l’anta si aprì da sola e qualcosa ne uscì velocemente. Mio padre non è mai stato in grado di dire cosa fosse, ma a quanto pare quel “qualcosa” si è messo a correre per la stanza molto rapidamente e ha urlato il suo nome con una voce umana. Mio padre era spaventato a morte (potete immaginare!) e scappò fuori dalla stanza come un fulmine.
Dopo poco tempo la casa è stata venduta e abbattuta, al suo posto sono stati costruiti altri appartamenti.